La nuova Scala, quella nata dal terremoto di qualche mese fa che, in pochi mesi, spazzo' via il suo storico direttore Riccardo Muti, il sovrintendente Carlo Fontana e mise in crisi il Cda, ha ottenuto consensi e applausi.
Sulla Prima di ieri sera l'attenzione era puntata, infatti, non solo per la grande opera di Mozart, l'Idomeneo, ma anche per il debutto di un giovanissimo direttore come Daniel Harding e del sovrintendente, il francese Stephane Lissner.
La prova e' stata superata e l'aggettivo che piu' e' stato ripetuto nel foyer dagli ospiti, esperti o non, e' stato "essenziale".
Il giovanissimo Harding ha comunque conquistato tutti e il nuovo stile che Lissner sta dando alla Scala si e' visto anche dall'atmosfera molto piu' sobria, la poca mondanita', soprattutto l'assenza di eccessi.
Anche le contestazioni fuori (lavoratori dello spettacolo, Cub, manifestanti anti Tav) sono state discrete, in una serata fredda e luminosa come capita qualche volta nel dicembre milanese.
In questa atmosfera ha trovato il suo palcoscenico ideale anche la presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi accompagnato dalla moglie signora Franca, elegantissima in un abito lungo nero. Tanti applausi per la coppia presidenziale, complimenti dai Ciampi agli artisti, durante l'intervallo.
Ovazione per Harding
La bravura e il carisma del giovane direttore Daniel Harding avevano gia' impressionato il pubblico e i critici musicali domenica sera, al termine della prova generale. Questa sera gli applausi calorosi al calar del sipario si sono fatti impetuosi quando il 30/enne direttore britannico e' salito sul palcoscenico. Qualcuno ha commentato "proprio come accadeva con Muti".
Con Harding, il pubblico ha premiato anche Emma Bell (Elettra), la cui aria finale ha strappato applausi a scena aperta. Ma anche gli altri interpreti, Steve Davislim (Idomeneo), Monica Bacelli (Idamante), Camilla Tilling (Ilia), Francesco Meli (Arbace), Robin Leggate (gran sacerdote), Ernesto Panariello (la voce) sono stati applauditi insieme al coro della Scala diretto da Bruno Casoni. Qualche malumore, qualche 'buu' per la regia di Luc Bondy. Ma anche questo, vista l'originalita' dell'impostazione scenica, dei costumi moderni di Rudi Sabounghi, era nelle attese.
Una pagina di grande musica e una grande esecuzione del coro, sottolineata da una salva di applausi a scena aperta: qui Mozart e' almeno 50 anni avanti al proprio tempo, e trasferisce sullo spettatore/ascoltatore emozioni che saranno proprie dell'era romantica.
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